Esito molto positivo del primo workshop italiano su ADR in odontoiatria organizzato dal Policlinico di Palermo

Il convegno, che ha visto intervenire personalità di spicco del panorama medico e odontoiatrico nazionale, è parte integrante del progetto di farmacovigilanza ADR in Odontoiatria” finanziato dall’AIFA. Svoltosi lo scorso venerdì 23 febbraio presso la Dental School del Lingotto di Torino, il convegno, unico nel panorama nazionale ed europeo, ha analizzato tematiche e competenze attinenti alla farmacovigilanza, alla prevenzione e alla gestione delle reazioni avverse a farmaco in odontoiatria ha registrato più di 300 presenze (video dell’evento https://drive.google.com/file/d/1srYAH6dbU8cMBxkejm_0hdjIZndSKwX4/view?usp=drive_link).

– Il Presidente Nazionale degli Albi degli Odontoiatri italiani, il dr. Raffaele Iandolo ha sottolineato in apertura che «Come Ordine professionale e come professionisti tendiamo a metterci nei panni dei pazienti e chiaramente prevenire le reazioni avverse da farmaci è per noi una priorità, nel sensibilizzare i sessantaquattro mila iscritti allalbo su tale questione di estrema attualità. Apprendere quali farmaci possono generare ADR-O e mettere in atto le misure previste per la è un enorme passo avanti nella presa in cura e in carico della persona».

-La prof. Campisi ha sottolineato come nellultimo anno è stato registrato un aumento pari a due miliardi di euro nella spesa italiana destinata ai farmaci e parallelamente è stata notata una crescita di consumi da parte della fascia anziana della popolazione, in politerapia per una media di più di sette diversi farmaci assunti in contemporanea. Le ADR-O (Reazioni Avverse a Farmaci in Odontoiatria) possono essere generate da prodotti topici quali dentifrici, collutori o unguenti oppure da farmaci assunti sistematicamente. Se il prescrittore non è particolarmente attento nel comunicare la possibilità di insorgenza, il paziente rischia di non mettere in relazione farmaco e patologia e di non essere soggetto informato, per come prevede il Codice Deontologico. A oggi, in ambito odontoiatrico sono state elencate complessivamente sedici principali reazioni avverse a farmaci. Tra di esse figurano laumento del volume delle labbra, il bruxismo, la candidosi orale, la cheilite, leritema multiforme, le eruzioni fisse, liposcialia, la scialorrea, laumento di volume delle ghiandole salivari, le lesioni lupus-like, le lesioni orali da contatto, le mucositi da chemioterapia, losteonecrosi delle ossa mascellari, il pemfigo, il pemfigoide, la pigmentazione delle mucose, le pigmentazioni dentali, le reazioni lichenoidi, la sindrome di Sjogren secondaria e le ulcere orali.

-Il prof. Arduino della Università di Torino segnala che una delle ADR-O maggiormente diffuse sul territorio italiano è laumento di volume gengivale, provocato da medicinali specifici quali anti-epilettici, immunosoppressori e calcio-antagonisti ma anche da medicinali più comunemente utilizzati quali le statine.

-Il prof. Oteri dell’Università di Messina e il Dr. Fusco dell’Ospedale di Alessandria hanno illustrato una delle ADR-O maggiormente note e gravi cioè losteonecrosi, patologia che colpisce le ossa mascellari (mandibola e mascellare superiore) come effetto collaterale in pazienti oncologici e/o osteoporotici, questi ultimi stimati a circa 5 milioni di unità in tutta Italia.

-I proff. Leuci dell’Università di Napoli e Caponio dell’Università di Foggia hanno descritto temi specifici delle alterazioni delle ghiandole salivari e delle reazioni mucosali avverse a farmaci in corso di terapie neoplastiche.

-La Dott.ssa Sportiello e la Prof. Capuano dell’Università Vanvitelli della Campania, il genere del paziente influenza non soltanto la tipologia delle reazioni avverse ma anche le modalità di segnalazione delle reazioni stesse. Dagli studi emerge come le donne siano reclutate in numero inferiore rispetto agli uomini allinterno dei trials clinici – ha precisato Sportiello -. Inoltre, le successive analisi dei dati risultano così disaggregate da rendere impossibile lidentificazione corretta del profilo rischio-beneficio nel malato. Nel ventennio tra il 2001 e il 2021 in Campania le segnalazioni di reazioni avverse risultano maggiori tra le donne (55,8%) che non tra gli uomini (44,2%); su di un totale di 59.512 denunce, concentrate di preferenza tra i 18 e i 64 anni, sono stati resi noti gli effetti sgraditi di 86.582 prodotti, tra i quali l87,7% era costituito da farmaci e il restante 12,3% era costituito da vaccini.

Un’ altra e differente sfumatura è stata presentata dal prof. Norelli, che ne ha approfondito le ricadute tra deontologia e responsabilità medico-legali. «Denunciare le ADR è importantissimo per motivazioni facilmente comprensibili che spaziano dal dovere professionale alle implicazioni giuridiche e legali, siano esse penalistiche o civilistiche. È utile dunque richiamare lattenzione degli esperti su di un argomento troppo spesso trattato ai margini ma parte integrante della stessa professione come possono essere la diagnosi o la terapia. Gli odontoiatri preferiscono alle volte non segnalare le ADR-O perché non comprendono i rischi legali cui vanno incontro e a scapito del fatto che tale pratica è parte della prescrizione farmacologica stessa – ha insistito il docente. Una volta resa manifesta una reazione può divenire parte della più ampia informazione che il medico deve comunicare al malato per ottenere da lui un consenso valido alla prestazione».

foto relatori workshop

In foto i relatori del Congresso